“Femmena”, il nuovo album di Livio Cori

«Un disco cantato un po' in napoletano e un po' in italiano che parla d'amore ed è ispirato da una musa che non è altro che la donna» spiega il cantautore

Livio Cori
27 Novembre 2020 alle 09:18

« “Femmena” è un disco cantato un po' in napoletano e un po' in italiano che parla d'amore ed è ispirato da una musa che non è altro che la donna. In dialetto napoletano l'unica parola per indicarla è, appunto, femmena, non ci sono altri termini, ed ecco allora il titolo».

Livio Cori, classe 1990, rapper, attore (è “O selfie” in “Gomorra”), ma soprattutto raffinato rappresentante, e per certi aspetti antesignano, di una moderna scena r'n'b nostrana, presenta così il suo nuovo album, anticipato da cinque singoli pubblicati tra settembre e ottobre.

Un progetto che ambisce a marcare un punto di incontro tra l’r'n'b e la tradizione cantautorale di Napoli: «Musicalmente, dopo “Montecalvario (Core senza paura)” - il mio primo album “ufficiale”, pubblicato durante lo scorso Festival di Sanremo, a cui ho partecipato con Nino D'Angelo - c'è stata un'evoluzione», ci spiega Cori.

«In pratica ho capito che l'r'n'b, che è il genere che a livello internazionale tutti accomunano alle canzoni d'amore e che io ho sempre ascoltato (e anche fatto in passato), era l'ideale per parlare delle mie esperienze sentimentali. Inoltre si sposava bene con la mia formazione principale, ossia la canzone d'autore napoletana che, in Italia, molti legano all'amore. Da qui nasce l’intuizione di fondere queste culture lavorando sia sul concept, in cui racconto il mio rapporto con varie figure femminili, sia sul suono che, oltre a ispirarsi all’r'n'b contemporaneo, ha varie influenze afro-caraibiche. La definizione migliore per rendere a parole l’immaginario sonoro di “Femmena” è “tropical r'n'b”».

Un'operazione che da al disco, prodotto dallo stesso Cori e dal produttore e chitarrista Eitaway (al secolo Simone Ottaviano), un’identità sonora moderna, precisa e interessante fin dalla title track “Femmena”, che si avvale del featuring di Nicola Siciliano, giovanissimo esponente della nuova scena hip hop partenopea. L'apertura in alcuni brani al rap, genere ampiamente frequentato da Cori in passato, è una delle caratteristiche del disco e se il precedente singolo “Pusher Love”, si avvaleva dell'apporto di Enzo Dong, e “O Male” quello di Giame, Peppe Soks, altra solida realtà della new school napoletana, si fa notare nell'accattivante “N'appoco”.

Di tutt'altro tenore, invece, la presenza della cantautrice delle Canarie Sofi De La Torre, presente in “Crireme”, uno dei momenti più sofisticati del disco. Questa traccia è l'unica non prodotta da Cori ed Eithaway, bensì dal golden boy Kina, producer ventenne di Acerra che può già vantare un disco d’oro negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Brasile, Messico e Svezia con “Get You The Moon”, cantata dal canadese Snøw.

Ma sono tanti i momenti di “Femmena” che meritano attenzione, anche quando Cori canta in solitaria, come in “Vulesse”, “Sparame”, o “Vicino a te”: insomma, forse è finalmente arrivato il momento di ascoltare con attenzione Livio Cori per le sue canzoni e non solo per capire se è davvero la sua la voce di Liberato.

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