Il risultato clamoroso di «Stanotte a San Pietro» di Alberto Angela su Raiuno ha confermato che la divulgazione in tv piace e fa ascolti. Purché sia fatta bene. E Alberto questo lo sa, da tempo. Dal suo debutto nel 1990 alla Televisione Svizzera Italiana con il programma scientifico «Albatros»; da quando prese vita la sua creatura «Passaggio a Nord Ovest», tuttora in onda dopo 20 anni, fino alla collaborazione con il padre Piero a «Superquark» e al successo di «Ulisse - Il piacere della scoperta»: la cultura in tv il sabato sera. Grazie al suo lavoro Angela ha girato il mondo, ma stavolta siamo noi a fare un viaggio insolito: quello nel suo, di mondo. Sorprendente tanto quanto lo sono i suoi programmi.
Alberto nasce a Parigi l'8 aprile 1962. A 6 anni rientra a Roma, frequenta le scuole francesi e poi si laurea in Scienze naturali all'università La Sapienza. Da bambino ha la passione per i dinosauri e per il disegno e sogna di diventare da grande uno studioso di uomini preistorici oppure di oceani. «Questa ipotesi l'ho scartata quando all'Istituto di zoologia marina di Napoli ho visto gli oceanografi chini sui microscopi a studiare alghe unicellulari. No, cercavo qualcosa da fare sul campo». E sul campo Alberto c'è stato per dieci anni a cercare fossili in spedizioni in tutto il mondo. E più volte ha rischiato la vita: «Ma il pericolo mi rende più lucido» assicura. C'è una sola cosa che lo lascia senza difese: «?O' scarpariello?, un piatto di spaghetti alla napoletana (con pomodori pachino, parmigiano e pecorino, ndr)».
Un grande risultato
«Carissimi, il risultato di ?Stanotte a San Pietro? è stato davvero sensazionale: 25,4% di share con 5.976.000 telespettatori. Vi ringrazio. Con questo risultato siamo arrivati sulla Luna. Ma rimango con i piedi per terra. Tranquilli». Così Alberto Angela ha ringraziato su Facebook il suo pubblico.
L'eroe dell'Andrea Doria
Per «Ulisse» Alberto ha realizzato centinaia di servizi. «Sono soddisfatto di tutti, ma vado particolarmente fiero della puntata sul transatlantico Andrea Doria» dice. «Abbiamo restituito dignità al comandante Piero Calamai e al suo equipaggio che si comportò in modo eroico».
In dono a Michelle
Il libro «Una giornata nell'antica Roma» è stato tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, finlandese, cinese, russo, giapponese... Ed è stato regalato all'allora First lady Usa Michelle Obama durante la sua visita in Italia: «Ma non so se l'ha letto» dice ridendo. È utilizzato come libro di testo nell'università di Huntsville, in Alabama.
In valigia non manca MAI il caffè
Ovunque vadano, Alberto e la sua troupe portano con loro una caffettiera moka e del caffè italiano. Nel bagaglio personale di Alberto non mancano mai una bussola, un coltellino svizzero e una macchina fotografica. «Colleziono foto, soprattutto di volti delle persone del luogo» spiega.
Pompei, il luogo del cuore
«Mi sento a casa ogni volta che il carrello dell'aereo, in fase di atterraggio, tocca il suolo italiano» dice. «Ma c'è un luogo a cui sono profondamente legato, Pompei, l'unico sito dell'antichità ancora vivo». Con il ricavato del suo libro «I tre giorni di Pompei» Alberto ha finanziato il restauro dell'affresco «Adone ferito».
Con queste formiche sono guai
Come paleoantropologo per dieci anni ha fatto spedizioni, specie in Africa. Tra i ricordi: un ippopotamo che lo ha caricato, le iene che lo hanno inseguito, il serpente mamba che lo ha puntato e le formiche legionarie che l'hanno avviluppato con l'intera tenda. «Esperienze che mi hanno insegnato a restare lucido nel momento del pericolo» spiega.
Due volte ho pensato «È la fine»
«Nel 1991 in Etiopia la mia spedizione è stata scambiata per una tribù nemica dalle popolazioni del posto. Ci hanno teso un'imboscata e sparato con i kalashnikov. Il rumore dei proiettili che ti sfiorano è simile al ronzio di un calabrone» racconta. Nel 2002 nel deserto del Niger per un servizio di «Superquark» è stato rapito con la troupe da predoni armati. «Siamo stati tenuti in ostaggio per 24 ore: calci, pugni e finte fucilazioni».
Con i minions sa scherzare
Nel 2015 Alberto si è divertito a fare il doppiatore nel film «Minions». Sua era la voce narrante. Ma il suo primo lavoro in assoluto è stato garzone di bottega in una drogheria: «Avevo 15 anni e d'estate lavoravo come tuttofare. Pulivo, ordinavo e consegnavo la spesa a domicilio» ricorda.
Prima o poi parto per la Birmania
«Fin da ragazzino, anche quelli con la mia famiglia sono sempre stati viaggi avventurosi in luoghi poco turistici. Poi grazie al lavoro ho visitato tutti i continenti. Sono più i Paesi che ho visto che quelli che non ho visto. Mi manca la Birmania e mi piacerebbe visitarla».
Le sue teorie sulla data dell’eruzione vulcanica che seppellì la città di Pompei si sono rivelate esatte. È quindi con doppia soddisfazione che è ritornato nella città per ricevere la cittadinanza onoraria dalle mani del sindaco Pietro Amitrano
«Cultura il sabato sera? Una bella responsabilità». La nuova serie del programma andrà in onda in prima serata dal 29 settembre. Ma si inizia il 22 con la notte dedicata a Pompei
Si parte a settembre con «Stanotte a…Pompei», che apre la nuova stagione tv, e si prosegue con quattro appuntamenti sempre del sabato sera con una versione aggiornata di «Ulisse»