«Di padre in figlia», parlano i protagonisti

La parola agli attori del cast della nuova fiction Rai che racconta come è cambiato il Paese e il ruolo della donna, da Alessio Boni a Stefania Rocca, passando per Cristiana Capotondi

Cristiana Capotondi e Alessio Boni in «Di padre in figlia»  Credit: © Ufficio Stampa Rai
14 Aprile 2017 alle 11:30

«È una saga familiare potentissima». Così il protagonista Alessio Boni descrive «Di padre in figlia», la fiction in quattro puntate in onda su Raiuno dal 18 aprile. Le vicende narrate vanno dalla fine degli Anni 50 ai primi Anni 80. I protagonisti sono i Franza, una famiglia veneta di produttori di grappa capitanata dal padre-padrone Giovanni, interpretato da Boni. «Oggi giudicheremmo Giovanni un uomo terribile» spiega Boni «ma nella società di allora era normale che fosse così: decidevano tutto gli uomini. Si cercava il figlio maschio a cui lasciare l’attività di famiglia. Ed era difficile pensare che una donna potesse andare all’università e poi gestire un’azienda».

Insomma, Giovanni è figlio del suo tempo. Un uomo che ha accanto a sé una moglie, Franca, che si è sposata giovanissima e non per amore. «Franca non ha studiato, è una donna semplice, quasi selvaggia» spiega Stefania Rocca che le presta il volto. «Eppure ha un innato istinto di indipendenza che la aiuterà a riprendere in mano la sua vita. Ed è lei che incoraggia i sogni delle sue figlie femmine». Già, perché il tanto desiderato maschio, Antonio, arriva dopo due femmine, Maria Teresa ed Elena, e non arriva da solo ma con una gemella, Sofia. Giovanni sente di poter finalmente coronare il sogno di porre l’insegna «Franza & figlio» sulla distilleria di famiglia. Senza però fare i conti con il carattere di Antonio, fragile e sensibile.

La vera leader di casa è Maria Teresa, la primogenita, che con la sua determinazione è un esempio per i fratelli. «Maria Teresa ha un’idea di donna che la società nella quale vive non immagina neanche» dice del suo personaggio Cristiana Capotondi, «vuole laurearsi in Chimica ed entrare nella distilleria di famiglia». Peccato che il padre sia di tutt’altro parere, al punto da «costringerla» ad andare a lavorare nell’azienda concorrente.

Elena invece rimane incinta a 16 anni, accetta un matrimonio riparatore e rinuncia al sogno di diventare ballerina. Almeno all’inizio. Poco a poco, infatti, il desiderio di emancipazione delle donne Franza si fa strada tra le convenzioni e le regole granitiche fino a quel momento assecondate. E col passare degli anni, Franca e le figlie diventano sempre più indipendenti e consapevoli. Di pari passo con quello che è successo alla donna dagli Anni 50 a oggi, dove tanto è cambiato: nei rapporti di coppia, nel matrimonio, nel lavoro e nel crescere i figli. Le donne si sono emancipate e hanno preso consapevolezza dei propri diritti. Così, sullo sfondo delle vicende di casa Franza, scorrono grandi eventi: l’abolizione delle case chiuse, il divorzio, il femminismo… Una storia appassionata, ideata da Cristina Comencini e diretta da Riccardo Milani, lo stesso di «Una grande famiglia» e «È arrivata la felicità».

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