“Doc – Nelle tue mani” tornerà presto, parola di Luca Argentero

Il protagonista della fiction dei record che si conclude giovedì: «Gli sceneggiatori sono già al lavoro sui nuovi episodi»

Luca Argentero è Andrea Fanti, ex primario che ha perso la memoria. Il personaggio è ispirato alla vera storia del medico Pierdante Piccioni  Credit: © Pigi Cipelli
17 Novembre 2020 alle 09:00

Con l’ultima puntata in onda giovedì 19 si chiude la prima stagione di “Doc”, la fiction dei record d’ascolto. Ora dovremo salutare Andrea Fanti, interpretato da Luca Argentero: «Provo un’enorme gratitudine per le manifestazioni d’affetto nei confronti di questo progetto. Sapere di essere riuscito ad arrivare al cuore delle persone è la soddisfazione più grande».

Gli ascolti vi hanno premiato sempre. Questo vuol dire che...
«Tutti i tasselli erano al posto giusto: sceneggiatura, regia, attori. È un’alchimia difficile e delicata, e forse questa volta l’abbiamo trovata».

Cosa vuoi dire ai fan che tra poco resteranno orfani di “Doc”?
«Che, da grande appassionato di serie, vedere finire una storia è bellissimo ed è il completamento di un percorso, ma alcune porte rimarranno aperte, quindi...».

Anche a te mancherà Andrea Fanti?
«A me manca già. Io l’ho salutato qualche mese fa quando abbiamo finito di girare, ma credo sia solo un arrivederci».

Come ti stai attrezzando per vedere l’ultima puntata?
«Come tutti i giovedì: divano e fazzoletti». Adesso cosa farai il giovedì sera? «Comunque sopravviverò, mi ricordo dei giovedì sera anche senza “Doc” (ride)».

Novità riguardo alla seconda stagione?
«L’unica cosa che so è che gli sceneggiatori sono al lavoro sui nuovi episodi».

Hai idea di quando inizierete a girare?
«Ancora no».

Nel frattempo sei ancora sul set di “Come un gatto in tangenziale 2” oppure ti dedichi all’orto di casa a tempo pieno?
«Ho terminato anche il film di Milani, quindi sono molto felice di potermi dedicare alla famiglia e al mio amato orticello».

E al momento hai altri progetti per il futuro?
«Gli stessi che probabilmente hanno tutti: tornare al più presto a una normalità che manca a ognuno di noi».

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