Tra dramma, comicità e azione su Amazon Prime Video sono tornati gli anti-supereroi
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Salvare il mondo da una grave minaccia, se possibile senza perdite e spargimenti di sangue, ma soprattutto senza tradire un’etica personale che non ammette cedimenti. Ridotta ai minimi termini, questa è più o meno la missione di ogni supereroe, al di là di quale potere abbia e dello stile del suo costume. Con la sua prima stagione, “The Boys” ci ha spiegato che no, non è sempre così: i supereroi possono anche essere cattivi e non agire per un impulso di coscienza o per un alto ideale, ma per un tornaconto puramente economico.
È il caso di Homelander, il più potente e pericoloso: in apparenza è l’idealizzazione del patriota statunitense, ma in realtà bada sempre e solo a preservare la propria immagine, anche al prezzo di centinaia di vittime innocenti. A lottare contro di lui e contro la Vought (l’azienda che gestisce tutti i supereroi) c’è solo un improbabile quartetto di personaggi unito dall’odio per i “sups” e dalla comune voglia di vendetta. Un gruppetto di latitanti che ricorda da vicino i protagonisti di “A-Team”, il mitico telefilm Anni 80.
La seconda stagione (metà della quale è già disponibile su Prime Video e ora prosegue con episodi settimanali) affronta questo scontro impari e approfondisce ancora di più la natura ambigua dei supereroi, grazie anche all’ingresso nel cast di Stormfront, un’eroina sfrontata e senza censure che non vuole sottostare alle regole della Vought. Anche grazie a lei, “The Boys” continua a essere caratterizzata da un tono grottesco irresistibile, in cui è impossibile cogliereilconfine tra dramma, comicità e azione.